lunedì 4 gennaio 2010

ATTO DI RIBELLIONE

Che strana sensazione che mi lascia la pioggia, non proprio Lei ma il momento in cui smette.
In quell'attimo mi sento in standby, il corpo leggero, la mente che vaga nel vuoto senza esprimere nessun concetto. Semplicemente si riposa restando sveglia, attiva per lo stretto necessario. Io lo chiamo il vuoto tra le nuvole, quella sensazione di distacco dal corpo dove non senti freddo, non senti caldo, non hai la percezione del contatto con l'ambiente esterno che ti circonda. Lo sguardo è perso nel vuoto ed i tuoi occhi vedono tutto ma non associano la visione a nessuna conoscenza, lasciandoti indifferente ed allo stesso tempo soave, leggero.
Insomma stai li con quel sorriso nascosto che ti vela il volto e la gente che ti vede passando lo associa a tristezza o nostalgia ma non potrebbe minimamente immaginare in quale dimensione idilliaca sei, Tu chiuso in quel cartone.
Eccolo, finalmente è arrivato, sgomitando tra le nuvole si è fatto spazio, l'Arcobaleno a spezzato il suo guinzaglio ed è scappato dal Bianco liberandosi in ogni sua sfumatura di ogni suo colore. Anche il Nero della notte si è inchinato al suo splendore ritardando il Tramonto per lasciarmelo ammirare. Mi stupisco ogni volta che mi capita di vederlo, l'Arcobaleno intendo, oh quanto mi meraviglia la natura per quanto è fragile ed allo stesso tempo così potente in ogni suo atto di ribellione.
Ribellione, Io è da tempo che mi sono ribellato, ribellione per me è starmene tranquillo nel mio vuoto tra le nuvole mentre il mondo freneticamente gira.

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