giovedì 21 aprile 2011

IL TERZO GIORNO

Copro il sole con la rete, fili freschi sul mio viso, miscelazione di luce ed oscurità, confonde il mio sguardo, colori sovrapposti, disegnano l’illusione di vedere il lucido e l’opaco in me.
Mi scontro ora, con i re magi, non voglio camminare, per poi arrivare a quello che non c’è .
Rinchiudo il vento, nel mio mantello, il suono che nasce, da spazio ai miei ricordi, che tornano a rivivere, odori, gusti, attimi, eterni, si sdraiano sulla tela, in un dipinto incorniciato in me.
Mi scontro ancora, con i re magi, non voglio camminare, per poi arrivare a quello che non c’è.
Mi libero nel’ acqua, lasciandomi ondeggiare, dalla corrente, mi lascio trasportare, così il sole, libero dalla rete, il vento, lo lascio respirare, trovandomi a quattr’occhi, sorrido a quel che è.
E cammina sulle acque, mentre faccio il morto a galla,sentendo dentro, il sole caldo illuminarmi , il vento, ossigenare i miei polmoni, acqua, scendere nella gola, a dissetare l’anima al suo risveglio.
Adesso, mi trovo a camminare, rincontro i re magi, smarriti ormai da tempo, mi chiedono un’ aiuto, ed io rispondo, su quel che è, e non è.